L'e-commerce e l'interruzione della gig economy si sono infiltrati in quasi tutte le decisioni di acquisto che i consumatori prendono oggi, introducendo innumerevoli app di consegna, con l'esplosione del "click and collect" e opzioni di consegna sempre più veloci direttamente a casa dei consumatori.

E così via, i consumatori hanno accesso a qualunque cosa vogliano, pressoché in qualunque momento lo vogliano. E con opzioni di ordinazione online in costante espansione, i consumatori di oggi hanno aspettative molto alte per le loro esperienze di acquisto. I "consumatori digitali" sono stimolati da rapida evasione e consegna degli ordini, e comprerebbero più probabilmente da un rivenditore che offre una consegna il giorno stesso. 

Quindi, cosa significa questo per i rivenditori? Innanzitutto, "non lo abbiamo a magazzino" non è un'opzione possibile. I consumatori si aspettano che i rivenditori dispongano di una scorta infinita di prodotti in negozio in tempo reale. Che i clienti ordinino online oppure con una ricerca per poi comprare in negozio, si aspettano che le scorte online corrispondano a quanto viene offerto nel punto vendita. Per questo la catena di fornitura dei rivenditori per aziende di ogni dimensione lottano per soddisfare in modo sostenibile e con profitto le esigenze di evasione degli ordini e di rapida consegna. Nello specifico queste sfide includono:

• La tendenza dell'urbanizzazione sul settore e quali sfide impone al modo in cui i rivenditori usano lo spazio e sistemano le scorte

• Le strategie tradizionali di distribuzione che non funzionano più e le soluzioni di gestione nel breve termine che detraggono profitti

• Cercare il giusto mix di vetrine esistenti, centri di gestione urbani, e possibili negozi al buio per l'ottimale strategia di preparazione, distribuzione e consegna

• Comprendere come il micro-fulfillment possa rispondere ai requisiti di gestione dell'ordine creati dalla richiesta del moderno consumatore 

In tutto il mondo, le persone si spostano nelle città a ritmi crescenti. Soltanto negli Stati Uniti, il 65% della popolazione vive nelle città e genera il 75% del prodotto interno lordo nazionale. In tutto il mondo si prevede che la tendenza all'urbanizzazione continui e si prevede che la quota urbana della popolazione globale superi il 66% entro il 2050 (un aumento del 30% rispetto al 1950).

La rapida urbanizzazione presenta delle sfide alla popolazione generale (come congestione dei transiti) ma anche per i rivenditori - maggiore richiesta di immobili da un'offerta ridotta causa un aumento dei costi a fronte di uno spazio inferiore. 

L'urbanizzazione sta anche cambiando la merce e le strategie di distribuzione, precedentemente dominate da grandi centri di distribuzione in luoghi remoti. Mentre quell'approccio potrebbe essere conveniente, come può un centro di distribuzione posizionato presso un'uscita autostradale rurale e lontana supportare in modo efficace l'evasione degli ordini nello stesso giorno ai negozi dei rivenditori o alle abitazioni dei consumatori in un quartiere del centro? Fondamentalmente è impossibile. 

E mentre alcuni rivenditori hanno iniziato a sfruttare centri di evasione ordini urbani e magazzini al buio per affrontare meglio la richiesta di consegna rapida, si devono ancora confrontare con costi elevatissimi delle proprietà, con lo spazio inutilizzato nel retro del magazzino e con la perdita di reddito nelle località in cui i risultati della rivendita non sono performanti. 

I rivenditori ora devono bilanciare gli alti costi della merce nei luoghi urbano con i requisiti di consegna rapida degli ordini online.

Per alcuni, questo significa collaborare con servizi di terzi per delegare il prelievo e la consegna degli ordini. Mentre questi servizi ottengono per i consumatori ciò che vogliono, i rivenditori si rendono conto che delegare prelievo e consegna a terzi non è la risposta migliore per le loro aziende o le loro linee di fondo.

Ecco perché:

• Esperienza di acquisto: I rivenditori perdono il controllo sull'esperienza di acquisto dei consumatori quando si rivolgono ad app di terze parti. Se un ordine ritarda, se un articolo deve essere sostituito, o se l'ordine arriva danneggiato o incompleto, chi riterrà responsabile il consumatore? È più che probabile che il rivenditore ed il suo marchio subiscano il colpo. Il 69% dei consumatori afferma che sarà più probabile che acquistino da un concorrente anche dopo una sola esperienza negativa: report totale rivenditori

• Dati sui consumatori: I rivenditori cedono anche la proprietà di dati del consumatore tanto agognati quando utilizzano servizi di terzi. Gli schemi di acquisto e le preferenze di marchio diventano informazioni in possesso di terzi, il che è problematico per i rivenditori in un'era in cui i consumatori moderni si aspettano un'esperienza di acquisto personalizzata.​ Il 65% dei consumatori sostiene che preferiscono consigli personalizzati da parte dei rivenditori: Studio BRP

• Preparazione degli ordini: La preparazione degli ordini online tramite merce presente solamente in negozio non è efficace. Riduce l'offerta in negozio e rende la gestione della merce in tempo reale ancora più complessa per i rivenditori. Colpisce il profitto - specialmente per i rivenditori di alimentari che stanno già lottando contro margini risicati. La preparazione degli ordini online dalla merce presene in negozio inibisce anche l'esperienza di chi compra in negozio, creando competizione per articoli ad alta rotazione ed un aumento delle corsie di passaggio. L'85% di chi acquista articoli di drogheria compra ancora o per lo più in negozio, con la loro realtà a rischio dato che il 97% dei droghieri si trova ad esaurire le scorte in tutti i periodi dell'anno: report informazioni sui prodotti da drogheria